Come Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno, siamo invitati a riflettere sulla società contemporanea, caratterizzata da elementi preoccupanti, quali:
- il progressivo deterioramento della morale pubblica, corruzione e perdita di valori;
- l’omologazione nei costumi, favorita dall’influsso dei media;
- il diffuso senso di insicurezza e instabilità che può portare le persone a cercare un’ancora in organismi potenzialmente autoritari;
- i ritmi di velocità molto elevati che impediscono approfondimenti e scelte consapevoli;
- il ritorno del sacro nello spazio pubblico che può tradursi in pesanti interferenze in ambito politico;
- l’individualismo esasperato che fa perdere di vista il bene comune;
- l’insufficiente e contraddittoria gestione istituzionale del mescolamento di popoli, culture e religioni che, evidenziando nuove esigenze, richiede alla Chiesa nuove aree di intervento;
- recrudescenza di fenomeni di intolleranza e razzismo.
Allo stesso tempo, come Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno, siamo chiamati a non trascurare i segnali positivi che provengono:
- da tutti gli individui e gli organismi impegnati nel volontariato e nella ricerca del bene;
- dalla maggiore garanzia, rispetto al passato, dei diritti umani;
- dalla libertà di cui ampiamente godiamo;
- dai valori della democrazia che permettono a ognuno di esprimere liberamente il proprio pensiero.
Il Comitato esecutivo dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno desidera raccomandare che:
- si dedichi del tempo affinché i membri di chiesa e i giovani affrontino tali tematiche con uno spirito sereno e con il proposito di cogliere ogni opportunità per testimoniare la nostra fede in Cristo;
- si operi affinché siano conosciuti e condivisi i fondamenti di una sana laicità, mettendo in risalto che essa non vuol dire indifferenza od ostilità da parte delle istituzioni nei confronti delle religioni, ma garanzia di libertà per tutti (Corte costituzionale, sentenza n. 203 del 1989);
- si continui a collaborare con tutti quegli organismi pubblici e privati che favoriscono il dialogo fra le varie realtà civili, sociali e religiose, evitando tuttavia ogni forma di strumentalizzazione o di sincretismo;
- si sensibilizzino le comunità, tramite opportuni stimoli da parte dei pastori locali, a uno studio più assiduo della Parola di Dio e si rivisitino con esse la storia internazionale e nazionale della Chiesa, i suoi protagonisti, la sua missione e la sua visione escatologica, evitando ogni presunzione elitaria, ma adempiendo il mandato affidatoci sotto la guida di Gesù Cristo e con la potenza dello Spirito Santo.
Documento votato dal Comitato esecutivo dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno, del 14-17.06.2009