Uno dei momenti chiave della storia della Chiesa Avventista in Italia è stato certamente quello della firma dell’Intesa con lo Stato. Dopo la revisione del Concordato con la Chiesa Cattolica, sulla base dell’articolo 8 della Costituzione, il Governo aveva già firmato nell’agosto dell’84 un’Intesa con le Chiese Valdesi e Metodiste. In seguito una commissione governativa e una rappresentanza della Chiesa Avventista hanno discusso la bozza d’Intesa presentata per quest’ultima. Dopo alcuni mesi di trattative, il 29 dicembre 1986 l’allora presidente del Consiglio, on. Bettino Craxi, e il pastore Enrico Long, presidente dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno, siglavano l’accordo definitivo tra lo Stato e la Chiesa Avventista. Successivamente quest’Intesa è stata trasformata in legge e ora è il testo che regola i rapporti tra la Chiesa Avventista e lo Stato.
Ecco brevemente il contenuto dell’Intesa:
- La garanzia della libertà religiosa e dell’autonomia interna della Chiesa, così come previsto dalla Costituzione Italiana, dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, dalla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo e dai Patti Internazionali.
- La possibilità di svolgere una missione di assistenza spirituale negli ospedali, nelle case di riposo e nelle carceri.
- Il riconoscimento ufficiale della posizione avventista sull’obiezione di coscienza per i giovani soggetti al servizio di leva.
- La nomina dei ministri di culto, dei missionari e dei colportori avventisti.
- Il riconoscimento dei diplomi di teologia rilasciati dall’Istituto di Cultura Biblica Avventista di Firenze.
- La celebrazione di matrimoni riconosciuti validi agli effetti civili.
- La possibilità di rispettare (nel settore pubblico, privato, nelle scuole per quel che riguarda la giustificazione delle assenze e gli esami, per gli obiettori di coscienza) il sabato quale giorno di riposo, così come previsto dal IV comandamento del Decalogo.
- Il riconoscimento degli enti ecclesiastici avventisti.
- La salvaguardia del patrimonio culturale e morale della Chiesa Cristiana Avventista.
- La deducibilità, ai fini della dichiarazione dei redditi, delle decime e delle offerte date in favore della Chiesa Cristiana Avventista fino a un totale di 2 milioni.
- La possibilità di beneficiare dell’8‰ delle imposte sul reddito delle persone fisiche (sulla base delle scelte espresse dai contribuenti), a partire dal 1990, ma solo per scopi sociali e umanitari (in Italia o nei Paesi del terzo mondo) e senza partecipare alla ripartizione proporzionale. Il testo completo dell’Intesa comprende un preambolo e 39 articoli.