La chiesa avventista del settimo giorno, organizzatasi ufficialmente nel 1863, sin dall’inizio della sua storia ha affrontato il tema dell’uso delle bevande alcoliche e del tabacco. La chiesa ha condannato entrambi come distruttivi per la vita, la famiglia e la spiritualità ed ha adottato, nella pratica, una definizione di temperanza che spinge a «una totale astinenza da ciò che è nocivo e ad un uso attento e giudizioso di ciò che è buono».
La posizione della Chiesa nei confronti dell’uso dell’alcol e del tabacco non è cambiata. Negli ultimi decenni la Chiesa ha promosso al suo interno corsi contro alcol e droga, e si è affiancata ad altri enti per educare la comunità ad essa esterna alla prevenzione dell’alcolismo e della tossicodipendenza. La Chiesa ha creato nei primi anni ’60 un programma per smettere di fumare che ha avuto diffusione mondiale ed ha aiutato decine di migliaia di fumatori a smettere. Originariamente conosciuto come «Piano dei cinque giorni» per smettere di fumare, questo piano può a ragione essere considerato tra tutti i programmi di questo tipo quello di maggior successo.
La nascita in laboratorio di centinaia di nuove droghe e la riscoperta e la ridiffusione di vecchie sostanze chimiche naturali, quali la marijuana e la cocaina, hanno gravemente complicato un problema una volta relativamente semplice e lanciano una sfida sempre crescente sia alla chiesa che alla società. In una società che tollera e spesso incoraggia l’uso di droghe, la dipendenza è una minaccia in crescita.
Raddoppiando i suoi sforzi nel campo della prevenzione della dipendenza, la chiesa sta sviluppando nuovi percorsi formativi nelle proprie scuole e programmi di supporto per educare i giovani all’astinenza.
La chiesa cerca inoltre di essere una voce influente, attirando l’attenzione dei media, dei funzionari pubblici e dei legislatori sui danni che la società subisce per la continua promozione e distribuzione di alcol e tabacco.
La chiesa continua a credere che l’insegnamento di Paolo, in 1 Corinzi 6:19,20 sia sempre attuale, che «I nostri corpi sono il Tempio dello Spirito Santo» e che noi «dobbiamo glorificare Dio» nei nostri corpi. Apparteniamo a Dio e siamo testimoni della sua grazia. Dobbiamo sforzarci di essere al meglio, fisicamente e mentalmente, per poter godere della sua amicizia e glorificare il suo nome.
Questa dichiarazione pubblica è stata rilasciata dal presidente della Conferenza Generale Neal C. Wilson, previa consultazione con i 16 vicepresidenti della chiesa avventista del settimo giorno a livello mondiale, il 5 luglio 1990, in occasione della sessione della Conferenza generale ad Indianapolis, Indiana.
Traduzione revisionata: 08/2010
Dipartimento Comunicazioni – Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno