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Ricordiamoci di toglierci i calzari

<> (Esodo 3:3-5).
Sono tante le cose che vorremmo capire di più; sono tante quelle per le quali diciamo, come Mosè, “ora voglio andare a vedere… come mai”.
Dio non ebbe niente in contrario all’esigenza di Mosè e non ne ha sicuramente nei nostri confronti quando desideriamo capire meglio, quando vogliamo comprendere fino in fondo la motivazione delle cose. Ma…
Dio volle portare Mosè ‘al di là’ di quello che poteva aspettarsi e allora gli chiese di “togliersi i calzari”. Evidentemente Mosè non avrebbe potuto capire ‘fino in fondo’ con i suoi calzari; avrebbe dovuto togliersi, lasciare la propria indipendenza, ed entrare scalzo e in punta di piedi nel campo d’azione di Dio.
“Io sono l’Iddio di tuo padre, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe” gli dirà subito dopo. E dinanzi a tale sovranità Mosè si nascose la faccia…
Noi non abbiamo più bisogno di nascondere la faccia perché attraverso Gesù possiamo ‘contemplare’ la Sua immagine. Solo, ricordiamoci di ‘toglierci i calzari’…
“Se dai la tua volontà a Cristo, la tua vita sarà nascosta con Cristo in Dio” (E. G. White, manoscritto 121,1898. Citato in Problematiche di Psicologia Cristiana, p.58).
Maria Antonietta Calà