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Riconciliazione e il senso della pietà

Francesco Zenzale
La riconciliazione passa attraverso molte vie. Una di esse è la pietà cristiana. Un primo significato è quello di misericordia e di empatia. Indica la disposizione dell’animo a sentire compassione verso l’infelicità altrui e ad operare di conseguenza (Pr 19:17; Sl 51:1). Un secondo significato, più corrispondente all’etimologia della parola è quello di disposizione a sentire devozione verso Dio. Questo senso lo troviamo nelle epistole pastorali di Paolo a Timoteo e in quelle di Pietro (2Tim 2:2; 2Pt 1:6; Ti 2:12).
Di conseguenza, la pietà è un concetto teologico che descrive l’affetto, il rispetto e l’obbedienza che il credente ha per Dio. Essa è costituita da quei sentimenti che non sono dovuti alla paura del credente per la santità e l’onnipotenza della divinità, ma dall’esigenza interiore prodotta dalla gratitudine per l’amore che il fedele sente di ricevere dal suo Dio.
Secondo il Cardinale Martini, “La pietà è la tenerezza per Dio, l’essere innamorati di lui e il desiderare di rendergli gloria in ogni cosa. La misericordia del Signore è stata talmente grande con noi che egli desidera il nostro amore verso di lui! Grazie alla pietà il cristiano non cerca solo le consolazioni di Dio, ma desidera fargli compagnia nella sua gioia e nel suo dolore per il peccato del mondo”.
La pietà è una di quelle disposizioni abituali che qualificano il rapporto del credente con Dio rendendolo capace di desiderare quello che Dio desidera, e raggiungere quella confidenza che gli permette di rivolgersi alla divinità chiamandolo “Abbà” Padre (Mc 14:36; Rm 8:15; Gal 4:6). Il dono della pietà qualifica il rapporto con Dio e di riflesso, però, essa lo dispone anche ad un atteggiamento di delicatezza e di rispetto verso il prossimo come un riverbero del sentirsi figli dello stesso padre. In altre parole, la pietà ha il suo risvolto nella vita, sia privata che pubblica come ad esempio nell’incontro quotidiano con il Risorto, mediante l’evangelo, la preghiera e in uno stile di vita empatico verso il dolore altrui, in un desiderio attivo di alleviare la sofferenza dell’altro.
E. G. White, scriveva: “Una pietà vera, vivente… si deve riflettere nella condotta e nel carattere». Pertanto «la pietà è utile in ogni cosa” (1 Tm 4:8). Essa è una caratteristica inalienabile nella personalità dell’uomo di Dio (1 Tm 6:11).