Francesco Zenzale
L’apostolo Pietro dice: “Grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore” (2 Pietro 1:2).
Che promessa meravigliosa! Grazia e pace! Come peccatori abbiamo un tale bisogno della grazia. Per questo i nostri cuori dovrebbero traboccare di gratitudine per la grazia che Dio riversa nella nostra vita. Ha un profondo significato il fatto che la parola “gratitudine” venga dalla parola latinagratia, che significa appunto “grazia”. Il famoso inno “Stupenda grazia” fu scritto da John Newton, sulla cui tomba, a Olney, in Inghilterra, troviamo questa iscrizione: “John Newton, uomo di chiesa, un tempo infedele e libertino, al servizio di schiavisti in Africa, per la ricca misericordia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, fu salvato, reintegrato, perdonato e designato a predicare la fede che a lungo aveva cercato di distruggere”. Quella di quest’uomo fu una trasformazione meravigliosa: a lungo capitano di una nave schiavista, abbandonò a Dio la sua vita e divenne un predicatore del Vangelo. Ora possiamo capire i versi che scrisse nell’inno bellissimo che è divenuto un classico cristiano: “Stupenda grazia di Gesù, è dolce e cara al cuor. Un dì perduto fui lontano dal tuo amor, e tu mi chiamasti ancor”.
Per la grazia sovrabbondante di Dio noi siamo uniti in Cristo e abbiamo la pace: pace con Dio, pace con il prossimo, pace nelle nostre famiglie, pace con noi stessi.
Descrivendo questa grazia meravigliosa presente nella nostra vita, Ellen G. White dice: “Per rendere pura la vita nella sua essenza e giusto l’uomo peccatore, è necessario che la potenza divina compia una trasformazione interiore: occorre Cristo. Solo la sua grazia può ravvivarne la sensibilità, attrarlo a Dio e guidarlo in una vita santa”.
Preghiamo tutti affinché, affinché per l’anno 2011 il messaggio della grazia risvegli i nostri cuori, le nostre emozioni e le nostre menti per avvicinarci a Gesù Cristo, nostro Salvatore.