Francesco Zenzale
Grazia è la parola italiana tradotta dal latino gratia, a sua volta tradotta dal greco charis, che significa “favore gratuito”. L’amore è il fratello gemello della grazia (Giovanni 3:16; Efesi 2:8). Cristo è la personificazione della grazia di Dio ed è per questo che la sua morte per la salvezza della razza umana rappresenta l’atto d’amore supremo. Gesù venne per manifestare grazia e amore, per riscattare l’umanità dalla sua condanna e dai legami con il peccato. A causa del peccato siamo tutti privi di speranza e degni di morte. Ma grazie a Cristo, possiamo sperimentare l’abbondanza della grazia dalla quale scaturisce la salvezza e la vita. La comunicazione della grazia e dell’amore di Cristo supera in modo radicale la colpa e la collera prodotte dal peccato di Adamo e di Eva. Inoltre ci è stato pro messo: “Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata” (Romani 5:20).
Questa è una soluzione magnifica al problema del peccato: Cristo accorda gratuitamente la sua grazia sovrabbondante a tutti coloro che desiderano essere ricoperti dalla sua giustizia e misericordia. La grazia deve essere accettata. Durante l’amministrazione di Andrew Jackson, presidente degli Usa, George Wilson, un impiegato postale, derubò i contributi federali da un treno e uccise una guardia. Il tribunale lo condannò ed emise contro di lui una sentenza di morte per impiccagione. Ma, a motivo del sentimento popolare contro la pena capitale, un movimento popolare chiese al presidente la grazia in suo favore, si trattava infatti del suo primo delitto. Alla fine il presidente Jackson concesse la grazia. Ma, sorprendentemente Wilson la rifiutò. Allora fu chiesto alla Corte Suprema di decidere se una persona potesse respingere la grazia presidenziale. Il giudice supremo John Marshall presentò la decisio ne della Corte: “Il perdono è un atto steso su di una pergamena il cui solo valore deve essere determinato dal destinatario. Non ha nessun valore se non quello che il destinatario gli dà. George Wilson lo ha rifiutato. Noi non siamo in grado di capire perché, ma lo ha fatto. Perciò, George Wilson deve morire”. L’imputato fu impiccato perché la grazia, dichiarò la Corte Suprema, non solo deve essere accordata ma anche accettata. Lo stesso vale per la grazia divina. Dio la offre, ma può essere sperimentata solo da chi la accoglie. La sola condizione per ottenere il dono della grazia è di appellarci alle promesse di Dio, (2 Corinzi 8:9; Efesi 2:5-7), di pregare per essa (Giovanni 14:13,14) e di consentire che lo Spirito Santo parli ai nostri cuori, risvegliandoci alla realtà della nostra condizione di bisogno (Efesi 1:12,13; Salmo 51:1).