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Pensaci. Immensa Grazia

Francesco Zenzale
“Grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo” (Efesini 1:2). Paolo inizia e conclude la sua lettera (Ef. 6:24) con il desiderio che il suo uditorio faccia l’esperienza della grazia. È sia una benedizione sia “una preghiera che i suoi lettori possano conoscere pienamente il favore gratuito, ma immeritato, di Dio che li riavvicina a se stesso accordando loro tutto ciò di cui hanno bisogno”. La grazia proviene da Dio e Paolo continua parlando della “gloria della sua grazia” (Ef 1:6), poi aggiunge l’espressione: le “ricchezze della sua grazia” (v. 7). Come se questo non bastasse a descrivere l’eccellenza di Dio, Paolo rafforza la sua affermazione precedente parlando dell’”immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi” (Ef 2:7). In questo modo l’apostolo esalta sempre di più la grazia divina.
Nell’Antico Testamento Dio si presenta a Mosè come: “Il Signore! Il Signore! Il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà” (Esodo 34:6). Gli scrittori dell’Antico Testamento tornano a più riprese su questa rivelazione divina e celebrano la sua grazia. Davide afferma:”Ma tu, Signore, sei un Dio pietoso e misericordioso, lento all’ira e grande in bontà e in verità” (Salmo 86:15). Gioele chiama la sua gente al pentimento e dice: “Tornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda” (Gioelel 2:13). Giona, irritato dalla benevolenza divina, prega in questo modo: “O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira e di gran bontà, e che ti penti del male minacciato” (Giona 4:2). È possibile che Paolo avesse in mente la testimonianza di Dio quando si riferì alla sua grazia. In Efesini 1:6 arriva a menzionare il concetto ben due volte: “A lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato figlio”. Perciò è importante che comprendiamo chi e come é Dio, perché la percezione che ne abbiamo determina in gran parte la qualità della nostra relazione con lui e, quindi, anche la qualità della nostra stessa vita.