Notizie Avventiste/Francesco Zenzale
“L’ora è venuta, che il Figlio dell’Uomo dev’essere glorificato” (Giovanni 12:23).
Sebbene la parola ora non sia assente nei Vangeli sinottici (Matteo Marco e Luca), anche in relazione alla sofferenza di Gesù (Marco 14:41; Luca 22:53); nel Vangelo di Giovanni deve essere considerata come una sua espressione caratteristica in quanto lo scritto sembra, fin dalle prime pagine (in occasione del matrimonio di Cana) orientarsi verso quel momento topico: l’innalzamento sulla croce, la sua gloria, passando da “l’ora mia non è ancora venuta” (Giovanni 2:4) a “l’ora è venuta” (Giovanni 12:23). Consiglio a questo proposito la lettura attenta dei seguenti testi del Vangelo di Giovanni: 12:27,31; 13:1,31; 17:1,5,7,13. L’ora, per Gesù, indica il momento della sua sofferenza, della sua passione, della sua umiliazione, della tragedia del Golgota e del giudizio sul male, ma anche quella della sua glorificazione, della glorificazione del Padre, della pienezza dell’amore di Dio che, per esprimerlo all’umanità, s’incarna per vivere la tragedia della storia.
Anche per l’uomo che si avvia verso il ritorno di Cristo è arrivata l’ora di scegliere da che parte stare, poiché Dio “passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:30-31) (F. Zenzale, A. Pellegrini).