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Noi, Dio e il tempo

Notizie Avventiste/Francesco Zenzale
Nella parabola delle dieci vergini (Matteo 25:1-12), la nozione del tempo è significativa in vista dell’arrivo dello sposo e di tutto ciò che ruota intorno a lui: la gioia, la condivisione, l’intimità fraterna, ecc. Infatti, ciò che contraddistingue le cinque sagge dalle stolte, è il modo in cui queste hanno gestito il tempo.
In questa parabola, la menzione dello sposo, del suo ritardo e della corsa delle cinque ragazze imprudenti alla ricerca dell’olio, sono semplici elementi narrativi che permettono di arrivare al momento culminante: la porta chiusa! Troppo tardi per chi non è pronto a entrare nel Regno di Dio. Troppo tardi per chi non ha gestito il tempo nel modo migliore, in previsione dell’arrivo dello sposo.
Il nostro è il tempo della produzione multimediale, dei consumi, del fai da te e del fai ciò che vuoi. È il tempo per l’apertura e la chiusura giornaliera delle borse mondiali. È l’epoca per comunicare in tempo reale; tempo dei ritmi opprimenti della città, dello stress e della cura dello stress. Il nostro è il tempo in cui vanno eliminati i tempi morti, non adeguati. Non c’è mai tempo da perdere o per perdere (ma si perde!); per stare con se stessi, con Gesù e per dare un significato liturgico al tempo e al vivere.
La Parola di Dio evidenzia che “per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo…” (Ecclesiaste 3:1-8). C’è un tempo per ascoltare la voce del Padre e scoprire la gioia di esistere (Isaia 30: 21); un tempo per vivere la gioia della salvezza (Salmo 51: 12) mediante l’incontro personale con Cristo (Matteo 6: 6), in vista della beata speranza.
La gestione cristiana del tempo implica il dare spazio alla grazia salvifica (Tito 2:11-13), mediante la quale possiamo rendere visibile Dio nella nostra vita. Una visibilità che ridà senso alla nostra quotidianità, al tempo presente, dove la tristezza, il dolore, l’infelicità sono certo presenti, ma sono ridimensionati per lasciare spazio all’allegrezza, alla speranza, alla pazienza, all’attenzione, alla preghiera; per lasciare spazio a Dio (Filippesi 4: 4; 1:21).
La grazia salutare divina, per mezzo dello Spirito Santo, promuove, nel tempo dell’attesa, un’azione di riforma nella vita del credente, rendendola conforme ai principi del cielo (cfr. Romani 12: 2).
“Il nostro tempo è prezioso. Per prepararci per la vita eterna ci rimangono pochissimi giorni. Non sprechiamoli in attività insignificanti, prendendo alla leggera la Parola di Dio”, scrive Ellen G. White.