Notizie Avventiste/Francesco Zenzale
J. Robert Burdette, nel suo libro “Il giorno d’oro”, scrive: “Non è l’esperienza dell’oggi che fa impazzire gli uomini. É bensì il rimorso per qualcosa avvenuto ieri, e il timore di ciò che il domani può palesare”. Il senso di colpa è uno dei meno intelligenti stati d’animo poiché comporta un grande spreco di energie emozionali. Perché? Perché ci sentiamo paralizzati nel presente per una cosa che già ha avuto luogo: ciò che è stato, è stato, e nessun senso di colpa può mutarlo. Attenzione però! Vi è una grande differenza tra il sentirsi in colpa, quindi riconoscere il peccato, chiedere perdono a Dio in primo luogo e poi alla persona coinvolta, e il senso di colpa residuo che è la reazione emotiva scatenata dai ricordi infantili o mentre si sta cercando di imparare dal passato a non peccare più! Non dobbiamo sentirci in colpa quando si apprende dal proprio passato e ci si propone di non ricadere in determinati atti o parole. Imparare dai propri errori è un aspetto salutare e necessario della nostra crescita. Ma se rivisitando il nostro passato lo Spirito Santo ci convince di peccato, in tal caso è saggio chiedere perdono a Dio e a chi è dovuto. Il sentimento di colpa non proviene da Dio. Non è Dio l’autore dei complessi, né del peccato.
Infatti, sta scritto che “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Egli é un Padre d’amore e non ci colpevolizza. Al contrario, desidera liberarci dai sensi di colpa, veri o falsi che siano, ed è per questo che Gesù è venuto nel mondo. Dio desidera che facciamo un’auto-analisi, cioè che guardiamo ben dentro di noi e prendiamo coscienza di ciò che ci fa soffrire. Nel libro dei Salmi si legge:”Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e conosci i miei pensieri. E vedi se v’è in me qualche via iniqua, e guidami per la via eterna” (Salmo 139: 23-24). “Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti. Trattieni inoltre il tuo servo dai peccati volontari, e fa’ che non prendano il sopravvento su di me; allora sarò integro e puro da grandi trasgressioni” (Salmo 19: 12-13). Se alla base dei nostri sensi di colpa ci sono dei peccati nascosti e con l’azione dello Spirito Santo ne siamo consapevoli, possiamo avere la certezza che, grazie all’amore e alla misericordia di Cristo, non esiste alcun peccato per quanto grande sia che non possa essere perdonato, né peccatore che sia rifiutato. Tutti quelli che si pentono saranno sempre accolti da Gesù Cristo con un perdono ed un amore infiniti. Gesù é l’amico che non ci abbandona mai! Gesù ci conosce personalmente, uno ad uno. Conosce il nostro nome, ci segue, ci accompagna e cammina al nostro fianco ogni giorno. Partecipa alle nostre gioie e ci consola nei momenti di dolore e tristezza. Gesù é quell’amico dal quale non si può prescindere mai una volta incontrato e quando si comprende che Egli ci ama e desidera anche il nostro amore.