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Noi, Dio e il nostro corpo – prima parte

Notizie Avventiste/Francesco Zenzale
Possiamo riassumere molte delle caratteristiche della nostra esistenza dicendo che l’essere umano è essenzialmente corporeo. Esistiamo in una forma corporea. Non si tratta semplicemente del fatto che abbiamo un corpo. Più precisamente, noi siamo il corpo.
Troviamo questa fondamentale caratteristica dell’esistenza umana in una delle più importanti dichiarazioni bibliche sull’uomo: “Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Genesi 2:7 Cei).
Il corpo è un aspetto costitutivo dell’esistenza umana. Non possiamo immaginare la vita umana al di fuori di un qualche tipo di corpo. In realtà, un essere umano senza il corpo costituirebbe una contraddizione di termini.
Possiamo percepire l’importanza che il corpo riveste per l’esistenza umana, nelle descrizioni bibliche della risurrezione dai morti. “Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile… è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale” (1Corinzi 15:42,44). Per Paolo, il passaggio da questa vita alla vita futura comporta una trasformazione radicale, ma non presuppone un lasciarsi l’esistenza corporea dietro le spalle.
Dal momento che l’esistenza umana è essenzialmente corporea, ne consegue che il corpo è qualcosa di buono che merita di essere trattato con cura. In se stesse, le cose che rendono la nostra vita fisica gradevole sono buone. Per quel che riguarda la Bibbia non c’é niente di male nel mangiare e nel bere. Dio stesso provvide al cibo di Adamo ed Eva (Genesi 2:9,16). Gesù promise di mangiare e bere con i suoi discepoli nel regno di Dio (Luca 22:16-18), e Giovanni vide i redenti liberati dal problema della fame e della sete (Apocalisse 7:16).
Nella visione cristiana dell’uomo, dunque, l’idea che i bisogni fisici naturali debbano essere repressi, è totalmente assente. Nella ricerca della santità, erroneamente, delle persone vivono senza mangiare e bere a sufficienza per lunghi periodi, a volte per anni. La Bibbia sostiene il digiuno, ma solo come una misura momentanea in vista di un beneficio spirituale. Non ci incoraggia invece mai a sottoporci a dure privazioni fisiche per migliorare la nostra condizione spirituale. Al contrario, la Bibbia ci chiede di curare la nostra salute. L’uomo, essere completo in cui il corpo e l’anima costituiscono un’unità indissolubile, creato e redento da Dio, ha l’obbligo di vedere la dignità anche negli aspetti fisici della vita, oltre che in quelli spirituali. Si onora Dio non soltanto con la mente, ma anche con il corpo, perché il nostro corpo è “il tempio dello Spirito Santo” (1Corinzi 6:19). La Scrittura ci esorta a presentare i nostri corpi come “sacrificio vivente” (Romani 12:1). Questo significa che non solo la mente agisce sul corpo, ma che anche il corpo può influenzare i nostri pensieri. L’ecologia della persona non riguarda solo i pensieri negativi, ma anche le abitudini quotidiane e lo stile di vita. Droghe, alcol, tabacco possono avvelenare non solo i nostri corpi ma pure i pensieri e le relazioni.