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L’uomo che voleva predicare… ma non ci riusciva

George King voleva predicare, sentiva che Dio lo chiamava a predicare, ma aveva due grandi problemi: prima di tutto il pubblico lo spaventava al punto da non riuscire a dire due parole senza balbettare, farfugliare, tossire o arrossire. L’altro problema era che quando parlava agli altri predicatori del suo desiderio di predicare, essi reagivano con così poco entusiasmo da scoraggiarlo.
Gli venne chiesto di predicare, ma quando arrivò il sabato tanto atteso e salì sul pulpito, i suoi appunti si sparpagliarono a terra, non riusciva a guardare l’uditorio, era diventato tutto rosso, incominciò a balbettare e mentre parlava delle profezie si accorse che il diagramma non era quello giusto e, nel tentativo di girare la pagina, lo strappò. Tutti si guardavano sbalorditi affermando che non avrebbe mai potuto essere un predicatore.
A quel punto i coniugi Godsmark ebbero una brillante idea: proposero a George di predicare di casa in casa. George fu veramente felice di questa alternativa, così la settimana seguente incominciò il suo nuovo lavoro. Con le riviste sotto il braccio e due dollari in tasca, si imbattè in un contadino i cui cavalli alla vista di George si imbizzarrirono. Non era proprio un buon inizio per colportare! Il contadino non sapeva leggere e, quando George chiese di sua moglie, gli indicò la tomba. Il contadino, intenerito dal ricordo della moglie, indirizzò George ai signori Hervey, suoi vicini. Così George incominciò a vendere le sue riviste a chi poteva comprarle e le regalava ai poveri. Col tempo George riuscì a convincere la Review and Herald a stampare un certo numero di libri del dr. Kellogg, ricordando loro una citazione della White: “Il colportaggio, se ben compreso, è un lavoro missionario di prim’ordine… Per questo è necessario spandere dappertutto le nostre pubblicazioni” (Testimonianze, vol. 2, p.621). Successivamente venne anche stampato Pensieri su Daniele e Apocalisse.
In dieci anni aveva venduto così tanto da far triplicare la produzione della Review and Herald mentre il numero dei colportori era arrivato a 500 negli Stati Uniti e a 100 negli altri Paesi.
Il ministero della pagina stampata entusiasmava George. Provava una gran felicità quando parlava delle benedizioni di Dio alle persone che incontrava. Riusciva perfino a stare davanti a grandi assemblee per raccontare le meravigliose esperienze che facevano lui e gli altri colportori. Non balbettava e non farfugliava!
Non è meraviglioso constatare come Dio si sia servito di un uomo che voleva predicare, ma che non aveva le capacità per farlo? E come abbia fatto di lui un predicatore, proprio quando aveva rinuncviato ad esserlo?
Da Storia di pionieri avventisti a cura di Dora Bognandi Pellegrini, riduzione di Betty Spinello