Aspettando gli ultimi tempi il pensiero corre spesso alle persecuzioni che attendono chi crede in Cristo: “E il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie d’essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù (Apoc. 12:17)”. Ma le tribolazioni, come ha avvertito lo stesso Maestro, finché saremo nel mondo, non mancheranno mai per i cristiani; ne è prova la vita di Richard Wurmbrand, deceduto nel febbraio di quest’anno. Nato a Bucarest da una colta famiglia ebrea nel 1909, Wurmbrand incontrò il Signore dopo una giovinezza tempestosa, appena sposato con Sabina Oster, anch’ella ebrea. Un carpentiere tedesco mise nelle loro mani una Bibbia durante una vacanza; da quel momento i due ebrei cominciarono un cammino che li portò presto alla conversione. Richard fu ordinato presto reverendo di culto anglicano e, successivamente, fu anche ordinato ministro luterano. Poiché la coppia faceva una grande opera di evangelizzazione clandestinamente, furono arrestati più volte dai nazisti, salvandosi una volta miracolosamente dalla fucilazione. Riuscirono a salvare anche diversi bambini ebrei, ma non poterono fare nulla per salvare i genitori di Sabina e tre dei fratelli di lei. Con l’occupazione sovietica della Romania, i guai non finirono per questa impavida coppia che predicava ora Cristo anche alle truppe russe, grazie a un milione di vangeli in russo stampati direttamente dal Wurmbrand. Benché sotto la protezione dell’ambasciata svedese, Richard nel 1948 fu rapito in strada dalla polizia comunista rumena, e segregato in cella d’isolamento per tre anni. Fu sottoposto al lavaggio del cervello e a torture psicofisiche. La moglie fu arrestata e costretta ai lavori forzati. L’undicenne figlio Mihai fu abbandonato a se stesso. Intanto fu detto a Sabina che il marito era morto, ma un dottore, camuffato da membro del partito comunista, lo scoprì vivo. Così, nel 1956 fu rilasciato, ma tre anni dopo fu nuovamente arrestato e condannato a 25 anni per aver predicato i principi della Bibbia contrari ai dogmi comunisti. Dopo il pagamento di un riscatto di 10.000 dollari da parte di organismi religiosi occidentali, la famiglia Wurmbrand emigrò in Norvegia. Lì, durante una conferenza pubblica, un cappellano americano chiese a Richard perché l’occidente non poteva coesistere pacificamente con il comunismo. Una delle risposte del Wurmbrand fu che anche i ladri vorrebbero coesistere con la polizia, ma ciò non è possibile. Inviato negli Stati Uniti, si trovò a Filadelfia a un grande raduno contro la guerra del Vietnam. Raggiunto il microfono, dopo un pastore presbiteriano che parlava per conto della sinistra, egli gridò: “Voi non sapete nulla del comunismo, mentre io sono un dottore esperto di comunismo”. Alla domanda sarcastica di qualcuno che chiedeva perché fosse un dottore in dottrine comuniste, Wurmbrand si tolse la camicia mettendo in mostra le numerose e profonde cicatrici prodotte dalle torture e dicendo: “Ecco le mie credenziali”. Naturalizzato americano, divenne la ‘voce’ della chiesa clandestina rumena e cominciò a pubblicare il notiziario Voice of the martyrs (la voce dei martiri), informando il mondo libero sulla sorte dei cristiani perseguitati. Fino alla morte egli lottò e visse con la sua grande fede in Cristo. Oggi i suoi libri parlano ancora per lui. Diamo qualche titolo: Torturato per Cristo, Le mie prigioni con Dio, Dalla tortura al trionfo, La via degli ebrei, Cristo o Marx.
Alvaro Lautizi