Le lettere d’amore hanno questo di speciale che sono simili per tutti ma uniche per ciascuno. Non ci sono lettere attese con altrettanta impazienza, lette e rilette con così tanta emozione e riposte con altrettanta tanta cura come le lettere d’amore.
Eppure, esse dicono tutte la stessa cosa con le stesse parole: “Promessa, fedeltà, sempre, mai…”.
Delle parole totalmente nuove che cantano per noi soli e che nessuno, a parte noi, potrebbe comprendere così bene.
C’è chi le conserva o chi le abbandona in qualche vecchio scatolone. Per il piacere dei figli che qualche volta le scoprono e le leggono non senza curiosità.
Si sorride a rileggerle queste vecchie lettere. Delle volte succede anche di piangere.
Esse dicono il vero nonostante la routine e la stanchezza. Nel fondo di una palude esse rimangono sorgente di acqua pura.
Delle lettere d’amore noi ne abbiamo ricevute da Dio.
Ma queste lettere, che troviamo nella Bibbia, può essere che dormano anch’esse da molto tempo insieme con le altre nel fondo di un vecchio cartone che nessuno visita più.
da Minute oeuménique, Georges Juvet