Francesco Zenzale
Il riposo di sabato costituisce il trait-d’union tra Dio e l’uomo, il punto di incontro tra il Creatore e la creatura, tra il Salvatore e il peccatore, tra il cielo e la terra (Deuteronomio 5.15; Isaia 66: 22-23).
Se, in seguito al peccato, il sabato diventa un comandamento (Esodo 20: 8-11), alle origini esso è vissuto da Dio come giorno di riposo: un modo di esistere in conclusione della settimana creativa (Genesi 2:1-3).
Nei primi capitoli della Genesi, le disposizioni offerti ad Adamo e a Eva riguardano l’amministrazione della terra, la moltiplicazione della specie umana, il tipo di alimentazione (Genesi 1:28-29; 2:15). Vi è poi, naturalmente, l’invito a non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, che assieme all’albero della vita differenziava la creatura dal Creatore (Genesi 2: 15-17).
Dio non chiede all’uomo di osservare il sabato, non dà un comandamento relativo al giorno in cui la creatura deve ricordarsi del suo Creatore, ma rende l’uomo partecipe della sua natura e dell’atto creativo chiamandolo a sé.
Quel “riposo” iniziale costituisce l’evento mediante il quale Dio e l’uomo, l’uno accanto all’altro, prendono le distanze dal resto della creazione. Dio come creatore, l’uomo come individuo creato a sua immagine.
Pensare al sabato come semplice espressione di una norma è alquanto riduttivo. Gesù stesso non osserva il sabato come se fosse una norma, ma come “Signore del sabato” (Marco 1:28), in opposizione al modo in cui lo consideravano i farisei: un comandamento imposto dalla legge. Gesù restituisce al sabato il carattere liberatorio che aveva nel principio e lo vive senza la griglia interpretativa dei farisei. Egli considera il sabato uno stile di vita, un mezzo per prendere le distanze dalla creazione che, a causa del peccato, è ineluttabilmente decaduta; egli esorta l’uomo a fare altrettanto. Le numerose guarigioni compiute da Gesù in giorno di sabato sono le anticipazioni del regno futuro, in cui Dio e tutti i credenti vivranno una relazione d’amore e d’armonia non più interrotta dal virus del male (Matteo 12:1-8; Marco 1:21-39).
Anche gli apostoli sono su questa linea interpretativa. Infatti, essi osservano il sabato non come un ordine categorico di Dio, ma come un modo di vivere tipico di chi ha accettato Cristo Gesù come “Signore anche del sabato” (Atti 13:14,42,44). Possiamo quindi affermare che l’osservanza del sabato è intimamente collegata al messaggio della giustificazione per fede e all’esperienza della salvezza in Cristo.