Henri Bosco racconta che quando, ancora ragazzo, gli cadeva sotto la tavola un pezzo di pane, non solamente lo raccoglieva subito con cura, ma, come gli avevano insegnato, lo baciava.
Oggi, non è necessario andare sotto la tavola per raccogliere del pane: sopra le nostre tavole, infatti, ci sono delle fette intatte che getteremo; nelle nostre pattumiere, delle pagnotte intere… e coloro che bacerebbero il pane non sono tra noi.
Siamo diventati ricchi; il pane da noi non è più un problema; ha anche cessato di essere considerato una grazia. Abbiamo tutto ma non abbiamo il rispetto di nulla. Così possiamo dire di essere poveri, perché non si è ricchi se non di ciò che si rispetta.
Non è un male in sé l’avere molto, al contrario; ma bisognerebbe allo stesso tempo avere molto rispetto. Or il rispetto delle cose viene dal cuore, viene dalla meditazione del mistero della vita, viene da Dio. E quindi, se la nostra anima si svuota a mano a mano che il nostro portafoglio si riempie, noi non saremo mai niente di più che, come Gesù ha ben detto, dei poveri ricchi.
In mezzo ai nostri privilegi sprecati senza vergogna e divorati senza rispetto, beati quelli che baciano il loro pane.
P. Zeissig, Minute oecuménique