I Cor.4:2
“Credo che quest’anno avremo un buon raccolto di patate”, disse il redattore di un giornale alla sua governante. “No!”, replicò lei. “Anzi, credo che sarà scarso”. Il giorno dopo il redattore andò in ufficio e, ignorando l’osservazione della sua governante, fece pubblicare un articolo nel quale si prevedeva un buon raccolto di patate. Quella sera la governante, con un timido sorriso, gli mostrò una copia del giornale e disse, quasi scusandosi: “Questa mattina mi sono sbagliata. Guardi qua, anche il giornale dice che avremo un abbondante raccolto.” (da Mille e una storia di J. Maurus)
E’ quasi naturale che si creda più facilmente ai giornali, alla parola scritta più che a quella orale.
Scrive Francis Hackett: “Le rivoluzioni non cominciano dalle fabbriche di armi. Cominciano dal calamaio”. Il poeta Byron disse: “Una piccola goccia di inchiostro fa pensare migliaia o forse milioni di persone”.
Si sa che in Italia non esiste la cultura del libro. Molto forte è il divario fra il Nord e il Sud, solo la Lombardia stampa e vende più di tutto il Centro Sud. Una giornalista faceva notare su la Repubblica che spendiamo in libri meno di quanto si spende a la Rinascente. Ci precedono i norvegesi, gli svizzeri, i tedeschi, i finlandesi, gli austriaci, gli svedesi, i francesi e i cecoslovacchi. Siamo al tredicesimo posto, veniamo poco prima della Turchia e possiamo ben dire che siamo il primo Paese del terzo mondo.
Anche tra i membri di chiesa si legge sempre meno; non solo non si leggono vari libri o i libri dello spirito di profezia, ma perfino la Bibbia, centro e fulcro della nostra fede. Se non corriamo ai ripari difficilmente si potrà vedere una nuova mentalità e un risveglio della fede.
Platone diceva: “L’uomo colto è colui che desidera sempre conoscere e non è mai sazio”.
Paolo, a Timoteo diceva: “Quando verrai porta il mantello che ho lasciato, i libri, specialmente le pergamene”. Paolo era un uomo colto e non cessava mai di ampliare la sua conoscenza. Sentiva sempre il bisogno di sapere, di respirare nuove boccate di ossigeno. Sentiva il bisogno di comprendere meglio, per servire meglio.
Anche quest’anno nelle nostre chiese sono state distribuite, da parte della nostra casa editrice, le schede per le ordinazioni delle nostre pubblicazioni. Sappiamo con quale sforzo, ogni anno, la nostra casa editrice ci propone le varie pubblicazioni. Spesso, non riesco a leggere tutto il nostro materiale, però, sento che devo partecipare, dare il mio contributo, affinché l’opera del Signore abbia successo. Penso che tutti noi dovremmo avere in casa un reparto, un angoletto, per i libri e le riviste da regalare agli amici.
Ricordiamo che Noè, per l’opera del Signore e per la salvezza della sua famiglia, preparò un’arca. Noè investì nell’arca tutti i suoi beni.
Ellen White nelle Testimonianze scrive: “Le pubblicazioni della nostra casa editrice sono fra gli agenti più efficaci per poter svolgere il mandato che ci è stato affidato. La nostra casa editrice è uno degli strumenti più importanti di Dio. Noi possiamo contribuire ad aiutare o a ostacolare l’opera delle pubblicazioni della nostra casa editrice. L’opera dell’angelo di Apocalisse 18:1 che scende dal cielo con grande potenza e illumina la terra con la sua gloria sarà compiuta tramite l’editoria. Libri, giornali, pieghevoli densi delle verità bibliche devono essere moltiplicate e sparse come foglie d’autunno”.
[Giovanni Negro]