“Fatevi tesori in cielo…” dice il Vangelo. Noi tutti troviamo queste parole molto belle ma molto poco realistiche. Ci è difficile credere ai tesori così lontani e, inoltre, noi non accordiamo del valore se non a ciò che possiamo sentire sotto le nostre mani o stringere al nostro cuore.
L’astronautica è audace e non esita a spingersi al di là della terra, verso la luna, verso Marte e Venere. Ma l’astronautica della nostra fede, al contrario, è troppo timida: non ci convincono gli investimenti nel cielo; e i tesori che potremo avere soltanto in alto ci danno l’impressione che la terra ci manca sotto i piedi.
Amiamo solamente vivere con le mani piene e siamo terrorizzati all’idea di morire avendole vuote. “Non si può portare niente con sé” diciamo con calma soltanto quando si tratta degli altri. Ma l’idea stessa che anche noi, a nostro turno, dovremo lasciare tutto ci fa piombare in una grande agitazione e ci fa ripiegare ancora di più sui nostri beni.
Peccato, sospiriamo, che non possiamo avere i nostri beni lassù. Ed è per questo che qualcuno disse: “Vi sbagliate! Potrete avere i vostri tesori con voi. Basta inviarli prima!”.
da Minute oecuménique, Philippe Zeissig