Chi è lo Spirito Santo?
«Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio» (Ro 8: 26-27). Chi è lo Spirito Santo? Esistono opinioni diverse circa l’identità dello Spirito Santo. Alcuni considerano lo Spirito Santo una forza mistica. Altri pensano che sia una forza spersonalizzata che Dio da ai discepoli di Cristo, ecc. Che cosa dice la Bibbia riguardo l’identità dello Spirito Santo? In breve, la Bibbia dice che lo Spirito Santo è Dio. Il fatto che lo Spirito Santo è Dio si nota chiaramente in molti versetti, inclusi anche quelli degli Atti 5:3-4. In questi versetti Pietro si oppone ad Anania dicendogli di aver mentito allo Spirito Santo e pronuncia: «Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio». Questa è una esplicita dichiarazione che significa che mentire allo Spirito Santo e come mentire a Dio. Ci rendiamo conto che lo Spirito Santo è Dio perché Egli ha tutti gli attributi o caratteristiche di Dio. Per esempio, il fatto che lo Spirito Santo è onnipresente si vede nei Salmi 139:7-8: «Dove potrei andarmene lontano dal tuo spirito, dove fuggirò dalla tua presenza? Se salgo in cielo tu vi sei; se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là». Un’altra caratteristica dello Spirito Santo, l’onniscienza; la troviamo nelle seguiti parole di Paolo: «A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio» (1Co 2:10-11). Possiamo essere certi che lo Spirito Santo ha veramente una sua identità perché Egli possiede intelligenza, emozioni e volontà. Lo Spirito Santo pensa e conosce (1Co 2:10). Lo Spirito Santo può essere rattristato (Ef 4:30). Lo Spirito Santo intercede per noi (Ro 8:26-27). Lo Spirito Santo prende le decisioni secondo la propria volontà (1 Co 12:7-11). Lo Spirito Santo parla di se stesso in prima persona. Dice a Pietro, parlando dei servitori di Cornelio, «io li ho inviati» (At 10:20), e, alla chiesa di Antiochia, a proposito di Paolo e di Barnaba, «io li ho chiamati » (At 13:2). Chi, se non una persona, può dire «io»? D’altronde lo Spirito agisce come solo una persona può fare: parla (At 8:29), insegna (Lc 12:12), attesta (At 20:23), rivela (Lc 2:26), sonda (1 Co 2:10,11), invia (At 13:2), guida, conduce e dirige (At 8:29; 11:12), annuncia le cose future (Gv 16:13) e testimonia (Ro 8:15,16). Lo Spirito Santo è Dio, la terza persona della Trinità (2 Co 13: 13). Siccome è Dio, lo Spirito Santo può veramente agire come Consolatore e Consigliere come ha promesso Gesù Cristo (Gv 14:16,26; 15:26). Credi che lo Spirito Santo sia la terza persona della divinità? Lo accetti come tuo consigliere e consolatore?
G. Marrazzo – F. Zenzale
In che cosa consiste l’opera dello Spirito Santo?
«Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio» (Gv 16:7-8). Quando una persona si reca da un concessionario per comprare un’auto, il responsabile delle vendite cerca in tutti i modi di convincere il potenziale acquirente della necessità di avere l’aria condizionata o altri optional. Certamente non si sogna di dire se si vuole il motore nell’auto. Il motore non è un optional: è essenziale. Molti credenti credono che lo Spirito Santo sia un optional, pertanto ritengono di considerarsi cristiani indipendentemente dallo Spirito Santo. La conoscenza che essi hanno dello Spirito di Dio è approssimativa, non vivono con la consapevolezza della sua presenza. Sinceramente, come possiamo pensare di essere salvati, ritenendo lo Spirito Santo un accessorio? Può un individuo accettare e vivere Cristo come suo personale Salvatore, senza la potenza dello Spirito Santo? Come può un’automobile muoversi senza il motore? Com’è possibile cogliere la Bibbia come Parola di Dio, vivente ed efficace, che penetra nell’intimo come una spada ben affilata, a due tagli che giudica i sentimenti e i pensieri del cuore? (Eb 4:12). “Se lo Spirito di Dio non apre il cuore, non si riesce a comprendere rettamente la Bibbia. Ci potrà sembrare interessante o istruttiva e persino affascinante, ma quel¬la lettura scuoterà il nostro cuore solo se interverrà lo Spirito Santo, il quale dà la certezza di trovarsi davanti ad una parola proveniente da Dio. La stessa cosa va detta a proposito della predicazione… senza lo Spirito Santo siamo capaci di apprezzare un buon sermone, ma non potremo percepire in esso la Parola di Dio. E d’altro lato per virtù dello Spirito Santo la Parola di Dio può raggiungerci per la strada o in casa, attraverso le persone più comuni” (Emil Brunner, la nostra fede, p. 101, Casa editrice Battista, Roma, 1965). «Tramite lo Spirito Santo la parola di Dio agisce come una luce e una potenza che trasforma la vita di chi la riceve. Imprimendo nei cuori i principi della Parola, lo Spirito Santo sviluppa negli uomini gli attributi divini. I suoi discepoli devono riflettere la luce della sua gloria, il suo carattere» (E. G. White, Parole di Vita, p. 287, 288, ed. AdV, Impruneta (Fi). Se lo Spirito Santo non apre il nostro cuore, rendendo possibile la salvezza, il Golgota rimane un evento storico, un esempio di alto eroismo. “Lo spirito Santo era il più gran dono che potesse chiedere al Padre per il progresso del suo popolo. Lo Spirito era l’agente della rigenerazione, mediante il quale il sacrificio di Gesù diveniva valido. La potenza del male si era rafforzata durante i secoli e gli uomini si sottomettevano pienamente all’influsso satanico. Il peccato poteva essere affrontato e vinto solo tramite la terza persona della divinità nella pienezza della sua potenza. É lo Spirito che rende effettiva l’opera compiuta dal Redentore del mondo. Attraverso lo Spirito, il cuore diviene puro e per mezzo suo il credente partecipa alla natura divina” (E. G. White, La Speranza dell’uomo, p. 481, ed. AdV, Impruneta (Fi). Credi che lo Spirito Santo ti abbia aiutato a comprendere la Parola di Dio e quindi ad accettare Gesù come tuo personale Salvatore?
Past. Francesco Zenzale
Che cos’è il peccato contro lo Spirito Santo?
«Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro» (Mt 12:31-32). Intanto che persona divina, lo Spirito Santo, possiamo rattristarlo (Ef 4:30); contrastarlo o opporci (At 7:51); disprezzarlo (Eb 10:29); spegnerlo, nel senso di allontanarlo: «Non spegnete lo Spirito» (1Tss 5:19). Ma il peccato più grave che possiamo commettere contro di Lui è la bestemmia: «Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro» (Mt 12: 31-32). L’apostolo Giovanni scriveva: «Se qualcuno vede suo fratello commettere un peccato che non conduca a morte, preghi, e Dio gli darà la vita: a quelli, cioè, che commettono un peccato che non conduca a morte. Vi è un peccato che conduce a morte; non è per quello che dico di pregare. Ogni iniquità è peccato; ma c’è un peccato che non conduce a morte» (1 Gv 5: 16-17). Il peccato che non conduce alla morte è quello confessato e rimosso dalla nostra vita grazie al sangue prezioso di Gesù Cristo (1 Gv 1:9). «Dio opera nei cuori attraverso lo Spirito Santo, e quando gli uomini volontariamente respingono lo Spirito Santo, attribuiscono la sua opera a Satana, e interrompono l’unico mezzo attraverso il quale Dio può comunicare con loro. Quando alla fine lo Spirito è completamente respinto, Dio non può fare più nulla per quella persona» (E. G. White, La Speranza dell’uomo, ed. AdV, Impruneta (Fi), p. 225) Nella Parola di Dio troviamo diversi esempi relativi al peccato contro lo Spirito Santo. Gli antidiluviani (Genesi 1: 3, 5, 11-12); i sodomiti (Genesi 18: 20 – 21; Luca. 17: 28-29); Saul (1Samuele 13: 10-14; 15: 22-23, 35; 16: 1); Anania e Saffira (Atti 5: 1-10). Il peccato contro lo Spirito Santo si consuma nel silenzio del cuore dell’uomo, conseguentemente, solo Dio, Colui che investiga i cuori (Salmo 139), è in grado di stabilire quando un essere umano è perduto per l’eternità. Pertanto, ogni giudizio in cui si esprime condanna deve essere lasciato al Signore! «Ogni pensiero impuro contamina l’anima, indebolisce il senso morale, cancella l’azione dello Spirito Santo, offusca la visione spirituale e impedisce così di contemplare Dio…Colui che vuole discernere le verità spirituali deve allontanare da sé ogni impurità di pensiero e di linguaggio» (Idem. p. 210). Ci sono dei peccati nella tua vita che pensi che Dio non possa perdonare?
Past. Francesco Zenzale
Che cos’è il battesimo dello Spirito Santo?
«Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito» (Gv 3:6). Così com’era stato profetizzato di Gesù che avrebbe compiuto l’opera della salvezza grazie allo Spirito Santo (Is 61: 1-4), nello stesso modo, Gesù profetizzò in favore della sua chiesa, la quale sarebbe stata guidata e ripiena del medesimo Spirito. «E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni… voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra» (At 1: 4-8). «E quando vi meneranno per mettervi nelle loro mani, non state innanzi in sollecitudine di ciò che avrete a dire: ma dite quel che vi sarà dato in quell’ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo» (Mc 13:11). Gli atti degli apostoli, in realtà sono atti dello Spirito del Signore. In questo meraviglioso libro, scritto dall’evangelista Luca, troviamo uomini e donne che profetizzano; operano guarigioni, superano persecuzioni, calunnie, problemi e evangelizzano grazie allo Spirito di Dio presente nelle loro vite. Uomini e donne che migliorano la qualità delle loro vite acquisendo un valore esistenziale eterno. Purtroppo, troviamo anche chi ostacola l’opera dello Spirito e bestemmia contro di Lui (At 5: 1-5). Migliaia di persone si convertono «alla nuova via», grazie all’opera meravigliosa dello Spirito Santo. Prima tremila (At 2: 41), poi cinquemila (Atti 4:4) ed infine non si contano più… (At 6: 1, 7; 11:21) e «crescevano in numero di giorno in giorno» (At 16:5). Lo Spirito Santo è il pegno, la garanzia della nostra salvezza: «In lui voi pure, dopo avere udito la parola della verità, l’evangelo della vostra salvazione, in lui avendo creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s’è acquistati, a lode della sua gloria» (Ef 1: 13-14). In Efesini 5:18 si legge: «E non v’inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito». L’esperienza del battesimo dello Spirito Santo è quotidiana, come il mangiare e il bere tutti giorni. Quando non diamo all’organismo, ogni giorno, gli alimenti necessari affinché funzioni bene, come prima cosa si avverte un senso di stanchezza e di torpore fisico, di astenia psico-fisica, e se si continua su questa linea, siamo costretti a ricorrere al medico o all’ospedale. Così è anche nella vita cristiana. Quando si inizia a vivere considerando non indispensabile l’abituale battesimo dello Spirito Santo e si comincia a fare affidamento alle risorse spirituali acquisite, lentamente perdiamo il senso delle cose di Dio, il livello morale si abbassa, e come le cinque vergini stolte, rischiamo di trovarci nella condizione dell’illusione della salvezza, privi dello Spirito Santo. «Il Signore, DIO, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco; egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli» (Is 50:4). Dalle ore trascorse in comunione con Dio, Egli (Gesù Cristo) riusciva mattina dopo mattina a portare luce del cielo agli uomini. Egli riceveva giornalmente un nuovo battesimo dello Spirito Santo. Nelle prime ore del nuovo giorno il Padre lo destava dal sonno e la sua anima e le sue labbra venivano unte dalla grazia affinché potesse impartirne anche agli altri. L’esperienza di Gesù insegna che il battesimo dello Spirito Santo è possibile quando chi crede in Cristo e ha i suoi insegnamenti, vive giornalmente in comunione con il cielo e testimonia al prossimo del suo amore. Ritieni di essere stato battezzato dallo Spirito Santo?
Past. Francesco Zenzale
Come relazionarsi con lo Spirito Santo?
«Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo» (Ro 15:13). Io credo nei miracoli! Chi crede in Dio non può rifiutare il sovrannaturale. La Parola di Dio è ricca di eventi sovrannaturali, straordinari. Dalla genesi all’apocalisse, i segni della presenza di Dio sono visibili ed essi sono soprattutto conseguenti al peccato. Questi sono stati annunciati e si sono realizzati; basti pensare agli enunciati messianici, alla nascita di Isacco, all’esperienza del popolo d’Israele, alle profezie e all’esperienza di uomini e donne, profeti e profetesse, che hanno parlato e agito secondo la volontà di Dio con segni miracolosi. Quando i discepoli di Giovanni Battista indagarono sull’au¬tenticità di Gesù come Messia, alcuni dei suoi trentacinque miracoli menzionati furono così riassunti: «In quella stessa ora, Gesù guarì molti di malattie, di flagelli e di spiriti mali¬gni, e a molti ciechi donò la vista. E, rispondendo, disse loro: Andate a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi so¬no mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l’Evangelo è annunziato ai poveri» (Lc 7:21,22). Spesso mi sono trovato di fronte a persone che hanno gridato, erroneamente, al miracolo di guarigione; altre hanno pensato di cogliere l’azione dello Spirito Santo, in un determinato accaduto, quando in realtà si trattava di casualità. In alcune comunità cristiane, i miracoli sono molto comuni e addirittura si indicono riunioni di guarigioni, tale da far pensare che l’essenza della religione o dell’essere cristiano siano i s?m?ia. Questo modo di rapportarsi con il sovrannaturale, non è proprio della Parola di Dio, perché può trarci in inganno. Gesù lo aveva ben evidenziato con le seguenti parole: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?” dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!” (Matteo 7: 21-23)». L’evento «miracoloso» non è necessariamente segno della presenza dello Spirito Santo e non ci da nessuna certezza circa la filiazione divina Il miracolo, nella Parola di Dio, non deve essere inteso come segno di approvazione della presenza di Dio, ma manifestazione della potenza di Dio, conseguente all’obbedienza alla sua volontà. Laddove non v’è conformità agli insegnamenti di Gesù, precisamente alla volontà di Dio, l’evento sovrannaturale, può essere relegato ad una fonte diversa da quella divina. Inoltre è importante tenere presente che le opere potenti (erga) che accompagnarono la predicazione di Gesù e degli apostoli sono soprattutto i segni della salvezza e non semplicemente opere taumaturgiche. Il vero miracolo è la presenza di Gesù nella nostra vita. «Gesù non ha guarito tutti i lebbrosi della Palestina, né tutti i ciechi e gli zoppi. Pensare che l’azione dello Spirito Santo sia soprattutto concentrata ad aiutare l’essere umano fragile e debole a ritrovare una salute migliore, significa illudersi che la salute e il benessere siano il senso della vita dell’uomo. L’apostolo Paolo ci ha dimostrato che, accettando il suo male, ha trovato molto più senso, perché si è accontentato di «quella grazia che basta» (2 Cor 12:9). La potenza di Dio si manifesta anche nella «debolezza», anzi l’apostolo quasi si bea della fragilità umana, «perché, egli dice, quando sono debole, allora sono forte» (v. 10). Inoltre se la fede dovesse trovare il suo fondamento sul fatto di «vedere» segni e prodigi c’è da chiedersi se quella è veramente fede. Certamente il Signore guarisce anche oggi come fece un tempo. Il regno di Dio, ricordiamolo, viene in modo non visibile, ma nascosto. Basta la fede grande quanto «un granel di senape», il più piccolo di tutti i semi, per fare la differenza. Il miracolo quindi non può essere il marchio dell’autentica esperienza di fede, perché possono esistere anche «prodigi bugiardi» (2 Ts 2:9-11) che promettono un’esperienza luminosa ma orientano verso la menzogna» (Giuseppe Marrazzo, “Critiche e nascita del IV ecumenismo”, in Gli Ecumenismi del xx secolo, p. 104, ed. AdV, Impruneta (Fi), 2007). Quando penso a come il Signore ha trasformato la vita di uomini e donne, la stessa mia vita, credo che il miracolo più grande che lo Spirito Santo possa compiere nel cuore di un uomo e di un donna sia la conversione. Non è un avvenimento immediato e spettacolare, ma lento e progressivo, come la crescita di una pianta che si eleva verso il cielo. È il solo miracolo rilevante in vista della vita eterna. Qual è il più grande miracolo che lo Spirito Santo ha compiuto nella tua vita?
Past. Francesco Zenzale