Skip to content Skip to footer

Daniele in breve. Mené, Mené, Téchel, U-Parsin

Francesco Zenzale – “Ecco le parole che sono state scritte: Mené, Mené, Téchel, U-Parsin. Questa è l’interpretazione delle parole: Mené, Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine; Téchel, tu sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante. Perès, il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani […] In quella stessa notte Baldassar re dei Caldei fu ucciso” (Dn 5:25-30).

Un pezzo di mano o delle semplici dita erano più che sufficienti per un re che consapevolmente e spudoratamente aveva affrontato chi aveva nella sua mano il “soffio vitale e dal quale dipendono tutte le tue (nostre) vie” (v.23). Non era degno di essere alla presenza neppure di un angelo o di colui che un giorno giudicherà ogni essere umano. Prima ancora di morire era stato giudicato e trovato perduto per l’eternità. Che dolore per Dio, per l’entourage celeste e per Daniele! Aveva avuto l’occasione di imparare ad amarlo, seguendo le orme di suo nonno, ma scelse di innalzarsi contro il Signore del cielo (Dn 5:18-23).

In quella notte, non s’è trovato nessuno che potesse essergli d’aiuto, neppure in cielo. I suoi amici erano anch’essi nell’angoscia, così anche i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine. Gli incantatori, i caldei e gli astrologi, i saggi di Babilonia, riscoprirono il loro fallimento. L’unica, che in quel arrogante e angoscioso banchetto cercò di offrire una parola di speranza, fu la regina-madre, ma non fece altro che introdurre colui che avrebbe esplicitato la volontà di Dio. Per Baldassar era arrivata l’ora del giudizio. Aveva buttato la sua vita al vento e ora ne raccoglieva i frutti.

Non illudiamoci! Nessuno vive senza ritrovarsi, nel bene e nel male, con le conseguenze che scaturiscono dalle proprie scelte di vita. Verrà “l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5:29; CEI).

Mené: Dio farà il conto con il nostro stile di vita! Téchel: pesati dalla bilancia divina e trovati mancanti! Perès: la nostra persona sarà divisa: la polvere torna alla terra e l’alito vitale torna a Dio (Eccl. 12:9; Gn 3:19). E in un momento imprecisato la nostra vita fluisce nella non esistenza.

L’unica alternativa per riassaporare la vita, quella eterna, la possiamo cogliere in Gesù (Gv 14: 6). Verrà il giorno in cui «i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno» (Gv 5:25).

Per saperne di più: assistenza@avventisti.it