Circa il rapporto fra le tre persone divine, in modo particolare fra il Padre e il figlio, gli scritti patristici più antichi si esprimono con una certa indeterminatezza perché non era studiata con cura l’intera portata della natura superiore di Gesù e l’essenza dei rapporti con Dio Padre. La riflessione si fermò su questo argomento, solo nel secondo secolo, quando sorsero le eresie giudaizzanti e degli gnostici, che travisavano l’insegnamento degli apostoli. Fra i Cristiani della chiesa primitiva c’era una corrente rigida degli Ebreo-Cristiani che considerava Cristo come un semplice uomo, una più mitigata che riconosceva almeno la sua nascita miracolosa dalla vergine Maria per opera dello Spirito Santo. Ambedue le correnti coltivavano aspettative chiliastiche (attesa di un millenario regno messianico terreno). Ireneo, alla fine del secondo secolo li chiama Ebioniti.