Una delle più indicative affermazioni riguardanti Dio è stata pronunciata da Gesù nei confronti di chi aveva serie difficoltà nel credere nella risurrezione dei morti: «Egli non è un Dio di morti, ma di viventi» (Mc 12: 27; cfr. Mt 22:32; Lc 20:38). Una dichiarazione che indubbiamente ha fatto molto discutere gli scettici al tempo di Gesù e degli apostoli (Atti 17: 28-32) come anche gli sfiduciati del nostro tempo. Com’è possibile che dalla polvere fluisca la vita? «Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile» (Mt 19:25-26). Questo insegnamento concernente Dio, che è vita (Gv 14:6), forse è stato oggetto di seri malintesi riguardo alla morte. Infatti, finanche dei credenti, poco dimestichi con la Parola di Dio, del suo insegnamento circa lo stato dei morti e la risurrezione, credono nella vita oltre alla vita, evidenziando che la morte sia semplicemente un movimento ineluttabile per accedere a una dimensione paradisiaca, tipica dei famosi “campi elisi” o il giardino delle delizie. Questo pensiero si presuppone sia sostenuto da testimonianze di uomini e donne che creduti morti, sono tornati a vivere, raccontando di essere stati avvolti da una luce o addirittura di essere entrati in contato con entità celestiali.