Viviamo nell’era dell’ottimismo tecnologico; questo è il messaggio mille volte ripetuto dai mezzi di comunicazione di massa. Lo spot più riuscito, che meriterebbe una riflessione attenta, è quello di Gandhi che comunica il messaggio della non violenza attiva attraverso i potenti canali odierni e il claim dice: «Se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?». E se al posto di Gandhi vi fosse un Hitler, uno Stalin o un Grande Fratello (quello vero)? Il messaggio si colorerebbe di inquietudine e diventerebbe tragico nelle sue prevedibili conclusioni. Il Mahatma è riuscito a catalizzare l’attenzione di un grande paese come l’India senza l’ausilio della radio (non c’era corrente elettrica) e dei giornali (il 75 per cento della popolazione era analfabeta), e se fosse vissuto ai nostri giorni forse non avrebbe fatto ricorso ai mezzi di cui andiamo fieri, continuando a privilegiare il tam tam da persona a persona. La pubblicità però induce a credere che il nostro potrebbe essere un mondo migliore solo perché la tecnica ci fa godere di maggiori e più ampi spazi di libertà.