Il titolo è suggestivo perché trae origine da un lungometraggio di animazione americano del 1991, prodotto dalla Walt Disney Production. Tratto dalla nota favola “La Bella e la Bestia” scritta da Jeanne-Marie Le Prince de Beaumont, in cui una bellissima ragazza è tenuta prigioniera in un castello da un’orrenda bestia. La storia è quella celeberrima della ragazza che scopre la bellezza del principe-bestia perché riesce ad andare oltre le apparenze… Innamorandosi spezza l’incantesimo e la bestia non esiste più, e neppure il principe di una volta, ma nasce un uomo nuovo, migliore, perché aveva imparato ad amare. Anche Apocalisse 17 presenta la storia della Bella e la Bestia, ma con risvolti opposti. Non è l’amore che trionfa, ma il male in tutta la sua crudeltà. Le istituzioni politiche, economiche e religiose, rappresentate dalla Bella e la Bestia, purtroppo, nonostante gli accorati appelli alla conversione, persistono nell’andare contro la volontà di Dio, al punto che «l’incantesimo» del male, non può essere più spezzato e pertanto la loro morte, la loro distruzione, per quanto sofferta, è inevitabile.