Nel suo saggio «Perché non sono cristiano», il filosofo Bertrand Russell afferma: “Dal punto di vista storico ci sono molti dubbi sull’esistenza di Gesù, e se davvero è esistito, noi non sappiamo niente di Lui”.[1] <#_ftn1> Una affermazione così radicale non è così poi tanto lontana dalla realtà di molti credenti, i quali pur commemorando il Cristo in momenti particolari dell’anno (Natale, Pasqua, ecc.), vivono come se Gesù fosse disancorato dalla storia, come se non fosse veramente esistito: un figura lontana dalla realtà. L’evangelo non può e non deve essere esulato dalla storia che costituisce l’ambiente cui si incarna la vita e la persona di Gesù. Dalla storia, l’evangelo, può trarre ispirazione e acquisire potenzialità tale da rendere la fede esperienza storica: di vita vissuta nel quotidiano. Per i cristiani la storicità di Gesù non è solo una questione di curiosità. La fede cristiana è interamente fondata sulla storia.