Il Nuovo Testamento mette in luce la verità della risurrezione dei morti e stabilisce uno stretto legame fra questa verità e la vita eterna. Quest’ultima espressione, che si ritrova quaranta volte, indica una vita diversa da quella attuale, che è invece temporanea, interrotta dalla morte. La vita eterna concessa al momento della risurrezione rappresenta il premio del fedele. «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Giovanni 6:39,40). «Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio» (5:28,29).