Gli uomini e le donne che hanno segnato la storia della salvezza, risentono della loro fragilità e delle consuetudini e della mentalità del loro tempo. I pescatori di Galilea erano uomini semplici e ignoranti; ma Cristo luce del mondo, li preparò per l’opera alla quale li aveva scelti. Paolo era un dottore della legge e persecutore di Cristo, ma Dio trasformò il suo zelo in una benedizione per la sua chiesa e per tutti coloro che sono sulla via della salvezza. Giuseppe era un pastore come i suoi fratelli e Dio trasformò Giuseppe in una fonte di vita per gli antichi egiziani e per la sua famiglia, i quali dovettero la loro sopravvivenza alla sua integrità. Ruth era una Moabita, nella sua grazia Dio diventa strumento nelle sue mani dando vita ai natali di Obed, padre di Isai, padre di Davide. Maria era una donna semplice, insignificante per la gente del suo tempo, ma da lei nascerà per opera dello Spirito Santo il Redentore […] I patriarchi risentono delle consuetudini e della mentalità dei nomadi: vita sotto le tende, ricerca dei pozzi, emigrazione periodica nei luoghi di pascoli, preoccupazione di mantenere la purezza di sangue (Gen 24:3s; 28.1), fraternità con i clan (Gen 34:25s). Ma in più essi mostrano di comportarsi secondo le norme giuridiche dei popoli sedentari a noi note attraverso i codici (Hammurabi) e i documenti analoghi dell’epoca specialmente di Nuzi, abitata da Hurriti.