Credere che Dio esiste è solo l’inizio di una relazione. Per dargli un volto, nel senso di concedergli la gioia di far parte della nostra vita affettiva, bisogna offrirgli la possibilità di esprimersi… Il profeta Osea scrive: “Conosciamo il SIGNORE, sforziamoci di conoscerlo! La sua venuta è certa, come quella dell’aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra” (Osea 6:3). A prima vista, sembra presuntuoso parlare di “conoscere Dio”. Una cosa che si impara dalla attuale enorme proliferazione di informazioni è che difficilmente possiamo dire di sapere qualcosa di un argomento qualsiasi. Più studiamo qualcosa, più complicata e misteriosa diventa. Il nostro stesso modo di comportarci ci sembra, a volte, sconcertante. Come possiamo dunque pretendere di conoscere qualcosa su Dio, l’essere più grande immaginabile? Cosa ci permette di pensare di poterlo comprendere?