La parola ebraica sheol (65 volte nell’Antico Testamento) è solitamente tradotta con «tomba», «inferno», «fossa» o «morte». Queste varie traduzioni rendono difficile per il lettore capirne il significato. Per esempio, la versione della Bibbia King James (KJV) traduce sheol 31 volte «tomba», 31 volte «inferno» e 3 volte «fossa». Ciò significa che i lettori della KJV sono spesso indotti a credere che l’Antico Testamento insegni l’esistenza dell’inferno dove gli empi sono tormentati per i loro peccati. Nel Salmo 16:10 è tradotto così: «Perché tu non lascerai l’anima mia nell’inferno». Un lettore poco preparato darà per scontato che il testo significhi: «Poiché tu non lascerai l’anima mia esser tormentata nell’inferno». Una simile lettura è una falsa interpretazione del testo che dice semplicemente: «Poiché non mi consegnerai allo sheol», cioè alla tomba. Il salmista qui esprime fiducia che Dio non lo abbandonerà nella tomba. Infatti, questo è il modo in cui il testo è applicato in Atti 2:27 a Cristo, che non è stato lasciato nella tomba dal Padre.