La gente vuole fatti. Non apprezziamo l’uso di superlativi nelle cortesi conversazioni che abbiamo in chiesa o in altri ambiti ecclesiali. Attribuiamo alle persone l’intelligenza, le doti che Dio ha effettivamente dato loro. Ma forse dovremmo usare parole come audace, terrificante e stupendo, perché gli evangelisti lo hanno fatto. Essi dovettero usare parole che esprimessero il culmine dell’eccellenza per descrivere le azioni incredibili compiute da Gesù. Se leggete i vangeli potrete avvertire il senso di riverente timore che essi avevano per Gesù. Le storie che Gesù trasmise agli autori dei vangeli rivelano che la grazia di Dio mette in azione il proprio amore. E trattandosi di grazia attiva, essa ha il potere di legarci a Cristo, di unirci al popolo di Dio, di arricchirci con i doni promessi e di potenziare la nostra testimonianza. La grazia e l’amore di Dio creano una comunione nella quale il cristiano può vivere e operare per costruire il regno dei cieli…