Scrive Vittorino Andreoli: l’uomo ha veramente bisogno dell’altro e in questo la sua definizione di essere socievole continua a essere di grande attualità. La solitudine è una grave malattia proprio perché è antibiologica: la vita è stare con gli altri. Il bisogno dell’altro sorge prima dell’essere necessario all’altro, ma poi queste due condizioni si avvertono insieme: l’aver bisogno di un altro che ha necessità di te. Questa è la sintesi stringata della socialità: non si tratta di un optional, ma di una condizione in assenza della quale non si è uomini e non si vive. Soli si cade nella patologia che è prima di tutto dolore, sofferenza. Persino il narciso, che ritiene di aver tutto e di essere un condensato del meglio disponibile nel mondo e dunque di non poter ottenere nulla dall’altro, è un malato.