«Maria è la chiave della teologia cristiana. Questa chiave è stata perduta». È il lamento del teologo René Laurentin che più di tutti si è dedicato alla mariologia. Egli ritiene che Maria sia stata ridotta a un mito, a un simbolo e sia stata misconosciuta e dimenticata, ma senza Maria la teologia cristiana diventa incomprensibile; per questo motivo ha consacrato la sua vita a far conoscere questo mistero. La vergine santa è il vero modello per comprendere il messaggio cristiano. «Chi misconosce Maria non comprende più Dio né gli uomini, né il loro reciproco rapporto. Chi la ignora smarrisce il senso antropologico e teologico del cristianesimo, perennemente racchiuso nel rapporto uomo-donna in cui si è manifestata l’incarnazione del Figlio di Dio». «La teologia, se dimentica o elimina Maria, diventa incompleta, manchevole, oscura, forse addirittura aberrante». Che cosa è successo all’umile fanciulla di Nazaret, che ha creduto alla parola del Signore, che ha cantato di potenti umiliati e di umili innalzati? Che cosa ha trasformato questa semplice ragazza ebrea in una regina potente, un modello che rende comprensibile tutto il messaggio cristiano? Si tratta della stessa persona oppure si sta parlando di un’altra Maria?