Come voi sapete, gli allievi conducenti devono munire la loro vettura
della lettera P di principiante. Quest’indicazione s’indirizza agli altri
conducenti per dirgli: “Abbiate pazienza; sto imparando! Siate comprensivi;
non sono che un allievo! E diffidate anche un po’: un apprendista è
capace di manovre sorprendenti!”.
Bisognerebbe avere una piccola scritta così anche per la vita in
generale. Una piccola scritta che si dovrebbe portare a 10 anni: “State
attenti! Sono un piccolo apprendista della vita!” A 20 anni sarebbe ancora
utile: “Eh,
sì! Ho commesso un errore. Non me ne vogliate: sto imparando”.
A 40 anni, la piccola scritta dovrebbe riportare: “Non ci crederete, ma
io non ho ancora imparato; continuate a essere gentili con me!”. A 60
anni… ebbene sì, a 60 anni si potrebbe ancora piazzare la scritta:
“Non
si finisce mai di imparare, e soprattutto d’imparare a vivere”.
A 80 anni, la scritta potrebbe essere inutile; i danni lasciati un po’
dappertutto diranno abbastanza chiaramente: “Vedete?
Vivrò tutta la vita senza saper vivere. Perdonatemi!”.
Eppure, gli si piazzerebbe volentieri ancora sul suo carro funebre, quella
P nera su fondo bianco che annuncia l’allievo. Che vorrebbe dire ciò?
Ebbene, vorrebbe dire: “Ora, egli se ne va ancora allievo”.
P. Zeissig, da Minute Å“cuménique