è piuttosto evidente che ci vogliono gli stessi uomini e mezzi uguali per operare un bimbo e un adulto. Se si tratta di un’operazione a cuore aperto, il contrasto diviene ampio tra questo essere minuscolo e l’enorme apparecchio tecnico che bisognerà applicargli. Dei secoli di progressi per un bimbo di appena qualche giorno. è questo ciò che fece dire una volta a un chirurgo: “Sarebbe talmente più facile fare un altro bebè!”.
è vero, per noi è più semplice fare un bambino che salvarne uno. E, nonostante ciò, ci prodighiamo a salvare il maggior numero di essi. Perché? Probabilmente perché noi sentiamo che un essere è sempre insostituibile. Anche i genitori lo sentono e per loro, infatti, un altro bambino è una consolazione ma non sostituirà mai quello che hanno perso.
Gli uomini non mancano sulla Terra. Ce ne sono molti e ce ne saranno ancora molti. Ma ognuno ha un valore proprio, che rappresenta un’avventura che non si ripeterà mai più. è questo quello che la medicina sa bene, essa che fa di tutto per salvare un uomo. Ed è questo ciò che anche Dio sa bene, Lui che vuole salvare ogni uomo.
In ciò che si ripete, l’amore non vede se non ciò che è unico. Ed è così che, voi e io, agli occhi di Dio, siamo unici e irripetibili. Ed è per questo che è necessario che questo piano di salvezza riesca.
G. Juvet, P. Zeissig, Minute oecumenique
(Trad. di Laura Lautizi)