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Noi, Dio e la lode

Notizie Avventiste/Francesco Zenzale
“Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa” (Proverbi 17:22).
I cristiani la cui esistenza è caratterizzata dalla tristezza, che spesso sono abbattuti, si lamentano o brontolano, suggeriscono un falso concetto di Dio e della loro esperienza spirituale e fanno pensare che il Signore non desideri che i suoi figli siano felici. La loro testimonianza è falsa e non risulta a vantaggio di Dio (E.G.White).
Tutto l’universo e tutto ciò che è vivente è invitato a lodare il Signore come suggeriscono i Salmi, dal 148 al 150. Il versetto 10 del Salmo 145 afferma: “Tutte le tue opere ti celebreranno, o Eterno”. Lodare Dio è anche il compito più importante affidato agli angeli. Il paradiso risuona di cantici di lode a Dio (Apocalisse 4:8; 5:11,12; 19:6).
Frances Metcalf nel suo libretto “Date gloria a Dio” riporta quei passaggi della Scrittura che attestano che Dio “siede sopra i cherubini” (Salmo 80:2; 99:1; Isaia 37:16). Si tratta dei cherubini che spezzano le catene dell’oppressione, che circondano il trono della Maestà Divina e che, giorno e notte, proclamano: “Santo, santo, santo è il Signore Iddio degli eserciti” (Isaia 6:3).
Dio è circondato dalle lodi. La lode a Dio è quindi intimamente legata alla sua presenza. Benché Dio sia onnipresente le sue benedizioni non si riscontrano ovunque. Il suo aiuto giunge là dove egli è adorato, pregato e lodato. Nel Salmo 22:3 si legge: “Tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d’Israele”. Questo significa che Dio è presente dove le preghiere e le lodi sono sincere e si sperimenta la pace interiore. La presenza di Dio scaccia Satana, che non ha nessun potere di fronte al Signore e allontana dalla nostra mente i pensieri negativi e le funeste passioni. Il segreto di una fede che conduce alla vittoria sta proprio nella lode.
Ciò che accade nel cielo dove la lode al Signore ha un posto tanto importante, dovrebbe servirci da esempio per la nostra vita terrena. La chiesa, comunità cristiana, ha smesso da un bel po’ di dare alla lode l’importanza che le è dovuta. Molti la considerano come un ornamento vuoto e senza senso. Se però questa attività è tanto importante per gli angeli, ci devono essere certamente dei motivi che non bisogna trascurare. Se in cielo è tanto importante che Dio sia lodato giorno e notte (Apocalisse 4:8), questo deve anche avere un significato profondo e grandi conseguenze.
Nel Salmo 57:8 leggiamo: “Il mio cuore è ben disposto, o Dio, il mio cuore è ben disposto; io canterò e salmeggerò”. Queste parole ci fanno comprendere che la lode non è un momento di euforia passeggera. Sappiamo che Davide, quando scrisse questo Salmo, stava fuggendo dal re Saul che lo minacciava. La sua disposizione d’animo non era influenzata dalla situazione del momento e dai sentimenti. La sua anima traboccava di gratitudine e di lode.
“Abbiamo bisogno di lodare maggiormente Dio ‘per la sua benignità e per le sue meraviglie a pro dei figliuoli degli uomini’ (Salmo 107:8). La nostra vita spirituale consiste troppo spesso in un chiedere e un ricevere, perché pensiamo sempre alle nostre necessità e mai alle benedizioni che continuamente riceviamo. Preghiamo di più ed esprimiamo la nostra gratitudine e lode a Colui che ci ha creati” e redenti (E. G. White).