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Noi, Dio e i legami

Notizie Avventiste/Francesco Zenzale
La Bibbia è un libro straordinario, non solo per il messaggio della salvezza e per gli insegnamenti etici e dottrinali, ma soprattutto per tutte quelle verità psico-spirituali veicolate dall’esperienza di vita di uomini e donne che, pur nella loro fragilità, riescono a esprimerle in tutta la loro bellezza. Oggi ci soffermiamo su ciò che lega l’uomo a Dio e al prossimo.
Sin dagli albori, la Bibbia presenta l’uomo legato a Dio e all’altro (Genesi 2) e, quando questi legami sono infranti, Dio va alla ricerca dell’uomo nel tentativo di recuperarli (Genesi 3). Scrive il profeta Osea: “Io li attiravo con corde umane, con legami d’amore; ero per loro come chi solleva il giogo dalle mascelle, e porgevo loro dolcemente da mangiare” (Osea 11:4). La salvezza, nella sua nobile espressione, è la storia di un rapporto infranto che Dio, nella sua misericordia, cerca di ricucire, di riallacciare.
Gesù ne evidenziò l’importanza con le seguenti parole: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri” (Giovanni 13:34). Nella prima lettera di Giovanni leggiamo: “Se uno dice: ‘Io amo Dio’, ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto” (1Giovanni 4:20).
Amare significa creare dei vincoli di affetto costruiti sull’esperienza di Cristo. In una celebre immagine dell’apostolo Paolo, la chiesa è definita come “il corpo di Cristo”. Questa espressione offre un’idea chiara dello spirito di unità, di simpatia, di tolleranza e d’amore che deve regnare fra coloro che, sapendosi salvati dalla grazia divina, si uniscono per compiere la sua missione (Romani 12:4-5; 1Corinzi 12:12-31; Efesini 1:22-23; 4:4-16).
L’immagine del corpo non solo chiarisce la relazione tra Cristo e la chiesa, ma ha anche delle importantissime implicazioni per la relazione dei membri di chiesa tra di loro. Un corpo è un’unità complessa, una realtà unica composta di molte parti diverse. Sia la sua unità sia la sua differenziazione sono importanti: di fatto l’una ha bisogno dell’altra. Un corpo non è niente senza le sue membra ma è il fatto che stiano insieme che rende le membra importanti. Nessuna d’esse potrebbe esistere, o avere un qualche scopo, separatamente dalle altre.
Paolo usa queste idee in uno dei brani più significativi delle sue lettere, 1Cor 12:12-27, per incoraggiare i cristiani di Corinto a essere uniti. La tendenza di alcuni a enfatizzare le proprie capacità peculiari minacciava di distruggere questa antica comunità. Paolo paragona la chiesa al corpo umano per ricordare che tutti dipendono gli uni dagli altri e per incoraggiare quelli che hanno capacità diverse, forse meno cospicue, a pensare che anch’essi ne sono parte essenziale.
Il legame è parte costitutivo dell’essere, è la modalità per dare certezza, per sanare il terrore del nulla, del vuoto che ci circonda. È la risposta al grido di chi, non trovando nessuno, chiama l’altro.