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15. Il fuoco eterno

Gli scrittori di ogni lingua usano spesso delle immagini o dei modi di dire che, sono sicuro, i lettori non prenderanno certo alla lettera! Per esempio, in italiano usiamo l’espressione “tagliare la corda” che non ha niente a che fare con una corda letterale, ma vuol dire tutt’altra cosa. Oppure, diciamo “darsi la zappa sui piedi”, anche se questo non c’entra proprio con la zappa dei contadini. Ci sono centinaia di espressioni idiomatiche come queste, e alcune sono reperibili anche nella Bibbia. Per esempio in ebraico, come in italiano, “mangiare la polvere” significa essere umiliato da qualcuno (“Ti farò mangiare la polvere!”) e questa espressione la troviamo usata in Genesi 3: 14 dove Dio dice che il serpente “mangerà la polvere” per tutta la vita, anche se, è ovvio, i serpenti non si nutrono di polvere letteralmente! Sarebbe sbagliato interpretare la frase “mangiare la polvere” in modo letterale. Sfortunatamente, molti fanno un errore simile quando interpretano i testi biblici che parlano della punizione dei malvagi. Per capirci meglio, i termini ebraici e greci equivalenti alle parole italiane “eterno”, “in perpetuo”, “nei secoli dei secoli”, non implicano sempre qualcosa che non ha mai fine. Molti testi del Nuovo Testamento parlano del “fuoco eterno”.